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Poche pagine per un umorismo secco e avvolgente: un protagonista ottuso, qualche personaggio bisognoso di essere salvato, il tutto condito dall’inaspettato.
Somiglia a quei film dove il pubblico sussurra “non aprire quella porta!” con le mani davanti al volto quasi a coprirlo. Alla fine ci si rimane un pò male in effetti, soprattutto per chi, come me, gradisce il lieto fine ma non è un racconto che si “spaccia” troppo per reale, lascia quella patina tipica dei film, ci si “sveglia” diciamo su una poltroncina con gli occhi distratti dalla luce forte ed è già ora di tornare alla nostra vita.
Lo stile narrativo dell’autore non delude, anzi resta allo stesso livello dei suoi romanzi e in fondo c’è un grande insegnamento perché a leggerlo si finisce con una voglia pazzesca di pensare con la propria testa, è vero che la vita è ciò che ti accade mentre pianifichi altro.
Tags: La missione di San Silvestro Luca Rachetta